mercoledì 9 dicembre 2009

DIMISSIONI CLAUDIA CAPONE

Cari amici,
nei giorni scorsi il Comites ha ricevuto una lettera di dimissioni da parte della vice presidente Claudia Capone. La mia prima reazione è stata di profondo dispiacere poiché, quando qualcuno si tira indietro, certamente cioè significa che non si sono riuscite a superare divergenze e posizioni antitetiche. Mi corre però l'obbligo sottolineare che la signora Capone parla nella sua lettera di un Comites che non esiste. Un Comites dove regnerebbe ignoranza delle regole e anarchia nei comportamenti. Ma queste sue conclusioni non sono basate sui fatti, in quanto la stessa non partecipava più da mesi alle attività del nostro Comitato. Leggendo i verbali ne fraintende il contenuto e, mi dispiace dirlo, lo strumentalizza. Ad esempio con riferimento all'ultima nostra riunione a cui, ribadisco, non era presente, contesta l'assunzione di una giornalista. Ma dove ha letto questo termine?
Afferma che io non conoscerei le leggi e i regolamenti del Comites e con me, presumo, anche gli altri dieci Consiglieri che con me hanno votato all'unanimità di affidare alla giornalista in questione la consulenza esterna per quanto riguarda il giornale. E come la signora Capone ben sa, questo la legge ce lo consente eccome. Per quanto riguarda il suo disaccordo con quella che lei chiama “politica” del Comites ben venga il dialogo e le proposte costruttive.
Ma quale è stato l'apporto della signora Capone a queste ultime? Quanto ha dialogato con i membri del Comites per costruire qualcosa? Purtroppo devo rispondere che da parte sua ci sono state sempre e soltanto critiche rivolte a destabilizzare il nostro Comitato, creando fratture e incomprensioni tra di noi. Con gioia posso affermare che questo non è avvenuto.
Noi Consiglieri siamo stati e a volte siamo ancora su posizioni diverse, ma questo è solo un segno di buona salute del Comites. La divergenza di opinioni e la discussione, purché condotta in maniera sincera e civile, si chiama democrazia. La diversità genera ricchezza. Ognuno di noi Consiglieri è chiamato a dare il proprio apporto in base alle sue inclinazioni e capacità. Tutti noi possiamo offrire qualcosa ed è in quella direzione che stiamo lavorando e, devo dire, con una forza maggiore oggi che sei mesi fa quando cominciava la nostra avventura. E questo perché tutti noi siamo stati capaci di mettere da parte le nostre individualità per lavorare unitamente a quelli che sono gli scopi istituzionali del Comites, e cioè “individuare le esigenze di sviluppo sociale, culturale e civile della collettività italiana e tutelarne i diritti, le esigenze e le aspettative” . Concludo ribadendo il rammarico per il fatto che una persona come la signora Claudia Capone, la quale sicuramente avrebbe potuto dare un grande contributo al lavoro del Comites, non sia riuscita a mettere da parte le sue personali posizioni per lavorare tutti uniti per il bene della comunità.
Maria Mendozzi, Presidente Comites