martedì 26 maggio 2009

Articolo dalla segretaria della FLC CGIL Grecia

Anche se non abbiamo alcuna comunicazione ufficiale sappiamo da fonte sindacale che si è conclusa con il solito atto d’imperio la vicenda relativa all’applicazione delle disposizioni “gelminiane” sulla scuola media di primo grado a partire dal prossimo anno scolastico anche nelle scuole italiane all’estero, anche nella scuola italiana di Atene
Nell’incontro del 25 maggio al MAE è stato consegnato alle OO.SS. il provvedimento interministeriale (Mae – Miur) sulla vicenda. La conseguenza di questo ennesimo intervento sarà, per quanto riguarda la scuola statale italiana all’estero, la cancellazione di 7 cattedre di cui 3 di educazione tecnica (Addis Abeba, Asmara, Barcellona) e 4 di lettere (Atene, Parigi, Asmara e Addis Abeba).
A seguito di tale provvedimento la nostra scuola perde un posto di contingente per l’insegnamento di lettere. Ci sarà quindi una sola insegnante titolare di cattedra mentre le ore residue verranno affidate a personale precario assunto di anno in anno dalla graduatoria dei supplenti. Già da settembre un movimento congiunto di genitori, insegnanti e studenti, ha fatto sentire la propria voce esprimendo il forte dissenso per i tagli prospettati per la scuola in Italia e la preoccupazione per le possibili conseguenze di queste scelte sulla nostra scuola.
Come si sa l’assemblea sindacale della scuola di Atene e il comitato dei genitori avevano protestato anche contro questo provvedimento. Il giorno 15 un gruppo di insegnanti aveva aderito allo sciopero ed una delegazione di insegnanti, genitori e studenti si è recata in Ambasciata ed è stata ricevuta dal dottor Brook.
Si chiedeva al MAE il rispetto di quanto deciso in data 19 gennaio 2009 (la conferma dell’ organico per la nostra sede e la riconferma di tutto il personale). Abbiamo sottolineato inotre che l’art 629 del D.lvo 297/94 prevede la possibilità di “varianti rese necessarie da particolari esigenze locali rispetto alle corrispondenti scuole statali del territorio nazionale”.
Bisogna infatti considerare la specificità della nostra scuola in cui l’utenza ha come esigenza primaria il potenziamento della lingua italiana. Nello specifico di Atene il percorso scolastico va dalla scuola per l’infanzia fino al liceo scientifico ed ha come naturale sbocco l’iscrizione ad Università italiane. L’italiano rappresenta nella nostra realtà la lingua veicolante di tutte le conoscenze ed è quindi fondamentale che la scuola offra il maggior numero possibile di ore di insegnamento dato che operiamo in un contesto linguistico non italiano. Sono andati in questo senso tutti i progetti di potenziamento linguistico della lingua italiana attuati in questi anni ad Atene in tutti gli ordini di scuola.
La scelta del MAE è decisamente miope, contraddittoria e presenta una serie di incongruenze anche di carattere formale e giuridico che non possono essere sottaciute.
E non siamo che all’inizio. Sappiamo bene che nel prossimo anno altre decisioni di questo tipo coinvolgeranno gli altri ordini di scuola (elementare e medie superiori). Le iniziative di protesta non si sono concluse in Italia e speriamo continuino anche qui per evitare la dequalificazione e l’impoverimento dell’offerta formativa della scuola italiana di Atene.
Mariangela Casalucci, segretaria della FLC CGIL Grecia

Παρόλο που δεν έχουμε καμία επίσημη ανακοίνωση γνωρίζουμε από συνδικαλιστική πηγή ότι έληξε με τη συνηθισμένη αυταρχικότητα η υπόθεση που αφορά την εφαρμογή των διατάξεων της Τζελμίνι για τη μέση πρωτοβάθμια εκπαίδευση, που θα ισχύουν από την προσεχή σχολική χρονιά και για τα ιταλικά σχολεία του εξωτερικού, καθώς και για το ιταλικό σχολείο στην Αθήνα.
Στη συνάντηση της 25ης Μαΐου στο Υπουργείο Εξωτερικών παραδόθηκε στις συνδικαλιστικές οργανώσεις το διυπουργικό έγγραφο (Mae – Miur) για το ζήτημα αυτό. Αποτέλεσμα αυτής της πολλοστής παρέμβασης θα είναι, όσον αφορά τα κρατικά ιταλικά σχολεία του εξωτερικού, η ακύρωση 7 διδακτικών θέσεων εκ των οποίων 3 τεχνικής εκπαίδευσης (Αντίς Αμπέμπα, Ασμάρα, Βαρκελώνη) και 4 φιλολογίας (Αθήνα, Παρίσι, Ασμάρα και Αντίς Αμπέμπα).
Έπειτα από αυτά τα μέτρα το σχολείο μας χάνει μια θέση για τη διδασκαλία της φιλολογίας. Θα υπάρχει επομένως μόνο μια διορισμένη καθηγήτρια στη θέση αυτή, ενώ οι υπόλοιπες ώρες θα ανατεθούν σε προσωπικό με επισφαλή σχέση εργασίας, το οποίο θα προσλαμβάνεται κάθε χρόνο από την επετηρίδα των αναπληρωτών. Ήδη από τον Σεπτέμβριο ένα ενωμένο κίνημα γονέων, καθηγητών και μαθητών, ύψωσε τη φωνή του εκφράζοντας σθεναρά τη διαφωνία του για τις περικοπές που προβλέπονται για το σχολείο στην Ιταλία και την ανησυχία του για τις πιθανές συνέπειες αυτών των επιλογών για το σχολείο μας. Όπως είναι γνωστό η συνδικαλιστική συνέλευση του σχολείου της Αθήνας και της επιτροπής γονέων διαμαρτυρήθηκε ενάντια σ’ αυτά τα μέτρα. Στις 15 του μήνα μια ομάδα καθηγητών συμμετείχε στην απεργία και μια αντιπροσωπεία διδασκόντων, γονέων και μαθητών μετέβη στην Πρεσβεία και έγινε δεκτή από τον δρ. Μπρουκ. Ζητήθηκε από το Υπουργείο Εξωτερικών να τηρηθούν όσα αποφασίστηκαν στις 19 Ιανουαρίου 2009 (η επιβεβαίωση του αριθμού του προσωπικού για το σχολείο μας και η και η παραμονή όλου του προσωπικού στη θέση του). Υπογραμμίσαμε επίσης ότι το άρθρο 629 του Νομοθετικού Διατάγματος 297/94 προβλέπει τη δυνατότητα “παραλλαγών αναγκαίων λόγω των ειδικών τοπικών απαιτήσεων σε σχέση με τα αντίστοιχα σχολεία του εθνικού εδάφους”.

Θα πρέπει εξάλλου να ληφθεί υπόψη η ιδιαιτερότητα του σχολείου μας όπου υπάρχει η πρωταρχική απαίτηση ενίσχυσης της ιταλικής γλώσσας. Ιδιαίτερα στην Αθήνα η σχολική πορεία αρχίζει από το νηπιαγωγείο μέχρι το λύκειο και έχει ως φυσική κατάληξη την εγγραφή στα ιταλικά πανεπιστήμια. Τα ιταλικά αποτελούν την δική μας πραγματικότητα που λειτουργεί ως φορέας όλων των γνώσεων και συνεπώς είναι βασικό το σχολείο να προσφέρει τον μεγαλύτερο δυνατό αριθμό ωρών διδασκαλίας, εφόσον εργαζόμαστε μέσα σε ένα μη ιταλικό γλωσσικό περιβάλλον. Όλα τα προγράμματα ενίσχυσης της ιταλικής γλώσσας έγιναν υπό αυτή την έννοια κατά τη διάρκεια αυτών των ετών στην Αθήνα σε όλα τα σχολικά επίπεδα. Η επιλογή του υπουργείου είναι σαφώς κοντόφθαλμη, αντιφατική και εμφανίζει μια σειρά από ανακολουθίες, ακόμη και από τυπική και νομική άποψη, που δεν είναι δυνατό να αποσιωπηθούν. Δεν είμαστε παρά στην αρχή. Γνωρίζουμε καλά ότι την προσεχή χρονιά άλλες παρόμοιες αποφάσεις θα αφορούν όλα τα επίπεδα της εκπαίδευσης (δημοτικό, γυμνάσιο και λύκειο). Οι πρωτοβουλίες διαμαρτυρίας δεν τελείωσαν στην Ιταλία και ελπίζουμε ότι θα συνεχιστούν και εδώ, για να αποφευχθεί η υποβάθμιση και η εξαθλίωση της εκπαιδευτικής προσφοράς του ιταλικού σχολείου της Αθήνας.

Mariangela Casalucci, γραμματέας της FLC CGIL Ελλάδας



Comunicato sull'incontro in Ambasciata
Il 15 maggio 2009 il gruppo di insegnanti che ha aderito allo sciopero si è recato con un gruppo di genitori e uno studente in Ambasciata. L'incontro ci ha consentito di sottolineare con forza tutti gli aspetti della vicenda di un eventuale taglio di un posto di contingente di lettere presso la scuola italiana di Atene. Innanzitutto tutti/e siamo stati ricevute/i dal dottor Brook e abbiamo potuto esporre in modo completo e articolato le nostre posizioni chiedendo un impegno preciso all'Ambasciata d'Italia di sostegno alla nostra rivendicazione di non procedere al taglio di questo posto di lettere per la scuola secondaria di primo grado.
Abbiamo consegnato i tre documenti elaborati dall'assemblea sindacale, dal collegio dei docenti e dai genitori della scuola e abbiamo ribadito che:
1. Il contingente da destinare ad Atene è stato deciso a gennaio e prevedeva la conferma di tutti i posti. Si considera un eventuale taglio non rispondente alle norme in quanto in caso di soppressioni e congelamenti i docenti interessati hanno diritto di partecipare con diritto di priorità ai movimenti di trasferimento mentre invece la scelta avviene nel nostro caso nel momento in cui tali trasferimenti sono già avvenuti
2. Il taglio previsto riduce le ore di intervento per italiano, una materia che come si sa è fondamentale in una scuola italiana all'estero che vede la presenza di tanti studenti/studentesse che non vivono in un contesto italiano e mette a rischio lo stesso futuro della scuola in quanto dequalifica il servizio che le famiglie e le/i cittadine/i italiani hanno il diritto di avere. Molta della nostra utenza è infatti di famiglie con almeno uno dei genitori italiani che hanno scelto questa scuola con la prospettiva di un percorso universitario poi in Italia. Le aspettative rispetto al curricolo sono quindi molto alte come pure le competenze che vengono richieste. Inoltre il taglio delle ore porta con sé la soppressione di una cattedra di ruolo e l’affidamento dello spezzone di ore che servirebbero a personale precario che non può garantire alcun tipo di continuità.
3. Riteniamo che non si possa pedissequamente applicare la riforma Gelmini (che pure crea problemi in territorio metropolitano) all'estero in quanto esistono esigenze specifiche per altro riconosciute dalla legge istitutiva degli interventi di lingua e cultura italiana all'estero. Si vedano l’art. 627 e 629 del D.Lvo 297/94 dove si prevede la possibilità di “varianti rese necessarie da particolari esigenze locali rispetto alle corrispondenti scuole statali del territorio nazionale”.
4. Siamo estremamente preoccupati/e poiché sappiamo che questo è l'inizio e che il prossimo anno si potrebbe intervenire anche negli altri ordini di scuola (liceo ed elementare) creando ulteriori gravi problemi al servizio offerto. Si pensi che il nostro liceo articola in 4 anni il curricolo che in Italia si svolge in 5 anni. L'esigenza di interventi di ore di recupero, di sostegno e di approfondimento è evidente.
Il signor Brook che ha ricevuto la delegazione si è mostrato come sempre molto attento ai contenuti dei nostri interventi e ha ribadito che l'Ambasciata ha inviato i documenti che abbiamo inviato fino ad ora al ministero e che c’è la consapevolezza che questo eventuale taglio crea una situazione grave nella scuola italiana. Ha ribadito che si possono cercare strade diverse per ridurre le spese (affitto soprattutto) che non passino dal taglio di posti del contingente. Alla fine della riunione abbiamo chiesto un intervento preciso e forte dell'Ambasciata nei confronti del Ministero e la possibilità anche che questo venga reso noto a tutta la comunità italiana ad Atene. Ci siamo lasciati accettando l'invito, rivolto dal dott. Brook a docenti, studenti e genitori, di rivederci in una giornata di assemblea generale con riunite tutte e tre le componenti.
La delegazione presente in Ambasciata il 15 maggio 2009